Indice della lezione
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Domande al docente
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3 Vibrazione come informazione
Così come esiste la ricerca della Verità,
filosofica, teologica, ecc., esiste anche quella medica,
cioè la ricerca della verità per e sulla
"guarigione". Il cosiddetto mistero della
guarigione è senz'altro la verità nel qui
ed ora per un dato paziente.
Guarigione vuol dire ritornare ad un equilibrio nuovo, che
non sarà mai quello precedente, antecedente allo stato
di salute precedente alla malattia. Si crea un equilibrio
nuovo per il paziente. Egli quindi incarna, per così
dire, in quel momento la sua verità. È una
verità totalizzante, è una verità
olistica, è una verità che modifica la sua
vibrazione. Vibrazione irripetibile, propria di quella
persona, del suo momento evolutivo in quel dato istante
esistenziale.
Spesso, e questo soprattutto è responsabilità
della medicina accademica (della medicina che si rifà
a presupposti cartesiani e illuministici), si confonde il
mezzo per il fine. E questo confondere il mezzo per il fine,
ci porta a vedere come spesso il paziente (che costituisce la
materia prima per cui si lavora, si studia, per cui si cerca
di curare la persona nella sua globalità, nella sua
individualità) è sezionato come se una sua
parte, fosse ammalata, mentre tutto il resto che non
c'entra con la malattia (sia a livello dell'organo
interessato, sia di conseguenza a livello dell'apparato
interessato, sia di conseguenza della funzione interessata)
fosse per forza totalmente sano. Vedremo, dopo questa
introduzione, come a livello epistemologico, quindi giocando
in campo avverso alla Tradizione, al pensiero analogico, si
giunga agli stessi risultati.
Cioè si giunge a questa visione che le informazioni di
un atto alterato come di un atto fisiologico, sono
esclusivamente delle informazioni totalizzanti. Organismo,
organo, significa qualche cosa che è strutturato per
un fine ben preciso.
Quindi, innanzitutto, ci mostra un concetto di
dinamizzazione, di evoluzione di questa entità organo.
Una evoluzione che non può essere scissa in varie
parti, ma che è Unità in un Tutto che
continuamente si sposta verso un fine o verso un senso che
non necessariamente l'organismo stesso, l'organo
stesso debba essere per forza cosciente.
Nel papiro Smith alla glossa A del quarto caso troviamo la
dicitura "organi tutti" o "tutte le
membra":
Organi è indicato con "a"
Con il segno deretminativo di "organo fisico"
Con il simbolo del "percorso del sole
all'orizzonte"
Il primo simbolo compare anche nella costruzione
della parola "RA",
che indica il Dio della terza persona della
trinità metafisica,
ed è il "Verbo che Agisce".
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Nel termine "organo" è quindi sottinteso
l'agire nello spazio e nel
tempo.
Sta di fatto che, una informazione di alterazione cellulare,
informa totalmente l'organismo. E questo grazie alle
vibrazioni che si modificano continuamente e si
"informano" continuamente. Queste informazioni sono
dei pacchetti energetici che modificano il suono di ogni
parte e di ogni minima entità dell'Universo.
Quindi non ci fermiamo alla lunghezza d'onda che imprime
una sostanza (la lunghezza d'onda di una molecola) ma
prendiamo in considerazione l'atomo. Gli atomi che
compongono una molecola possiedono vibrazioni proprie e
quindi possiedono delle informazioni ben precise, uniche e
irripetibili. Di conseguenza anche le particelle sub-atomiche
hanno di per se stesse ciascuna di esse, un'informazione
unica e irripetibile.
Come vedete, dalla particella sub-atomica e dal linguaggio
delle particelle sub-atomiche tra di loro, come tante
bamboline russe, si arriva all'organismo nella sua
totalità e nella sua individualità.
L'organismo non inteso solo nella sua chiave biologica,
ma inteso a tutti i suoi livelli: in chiave psichica,
intellettiva, materiale e spirituale.
Le informazioni sono pacchetti energetici e noi sappiamo che
l'energia è tutto. La materia biologica o anche
inorganica è una forma dell'energia. La materia
come entità fisica, ontologica, non esiste. La materia
è una forma dell'energia. L'unica
entità fisica ontologica è l'energia.
Tutto questo ci fa vedere come ogni cosa è in
continua ridondanza con tutte le altre sia a livelli
gerarchici (dalla particella sub-atomica all'organismo
nella sua totalità) sia a livello paritetico (di
uguali energie, di uguali ruoli). Infatti se noi prendiamo in
esame un organo, vediamo come a vari livelli abbia un
significato ben preciso che va al di là della funzione
biologica e biochimica che in quel momento noi gli diamo.
Anche perché la funzione biochimica che gli diamo,
gliela diamo nel qui ed ora, di questo spazio scientifico, ma
sappiamo giustamente e stupendamente come la scienza
progredisce. E la visione che noi possiamo avere di un organo
oggi, tra sei mesi, può essere non dico rivoluzionata,
ma effettivamente modificata e ampliata. E' come se
prendessimo coscienza sempre di più dell'organo
stesso, e della funzione organo.
Però questa evoluzione di conoscenza di un organo, ci
porta, a partire a monte, da una visione che comunque
è universale. Faccio un esempio, banale che
però rende l'idea. Se io dico che la sig.
Giuseppina ha del fegato, se voi pensate bene a livello
razionale, a livello verbale io ho detto un assurdo.
Innanzitutto per forza ha del fegato, perché
altrimenti non sarebbe un essere umano. Seconda cosa non
può avere "del" fegato, perché
è un organo parenchimatoso con una struttura, una
forma ben definita, per poter avere una funzione o delle
funzioni ben precise con dei ruoli ben precisi. Quindi non
può essere un pezzo di fegato informe sbattuto dentro
nei visceri di questa persona.
Quindi a livello razionale si è enunciata una
affermazione assurda.
Eppure sia tra di noi, sia se lo si dicesse in Germania
piuttosto che in Russia, una frase del genere, universalmente
tutti capirebbero cosa si voglia dire.
E il messaggio è unico, cioè che quella
persona ha compiuto un'azione, o ripetuto dei
comportamenti che indicano che è una persona di
coraggio.
Noi sappiamo che in ogni cultura, per esempio, il guerriero
vincitore dava il massimo omaggio, ai parenti e alla
tribù del guerriero ucciso, squarciandogli il petto,
il ventre, mangiandogli il Cuore e il Fegato. E questo che
cosa significa? Cosa significa questa apparente barbarie? Era
il più grande atto di "Amore". Di stima che
il guerriero vincente poteva fare all'altro guerriero
ucciso. Perché voleva dire che riconosceva talmente la
generosità e il valore di quella persona e il coraggio
di questa persona che è lui che si sente inferiore a
chi ha ucciso, e vuole assimilare il suo coraggio, il suo
valore e il suo amore. Tutti questi messaggi sono delle vere
e proprie vibrazioni che veramente, effettivamente, si
ripercuotono nel nostro DNA. Ed è il DNA che porta
avanti un discorso universale, delle nostre radici. Il
discorso che Jung chiama dell'inconscio collettivo. Che
è quel terreno che fa in modo che noi riusciamo
metterci in comunicazione l'uno con l'altro.
Sapere le lingue è utile a livello contingente. Ma
sono ben altre le possibilità e i contenuti per
poterci conoscere. Conosciamo benissimo il valore di uno
sguardo, sappiamo benissimo, se abbiamo un minimo di
attenzione, dalla modalità con cui uno si veste, quale
sia il messaggio che ci sta dando. Conosciamo benissimo come
l'espressione del volto e del corpo, ma anche qualsiasi
altra modalità, sia un linguaggio subliminale, un
linguaggio senza parole, che ci fornisce una idea ben precisa
sulla totalità di quella persona, in quel momento, in
quel qui ed ora, hic et nunc. Per forza è
irripetibile, ma in realtà, nel medesimo tempo,
rispecchia tutto l'universo di quella persona. Tutte le
sue parti, indistintamente, sotto un certo punto di vista,
perché sono simultanee ed hanno una specie di summa
della vibrazione di quella persona. Ma anche individualmente
ben separate le une dalle altre.
Considerando il 33° canto del Paradiso di Dante, poniamo
l'attenzione sulla famosa Rosa. Quella definita da Dante
Rosa mistica, che anche in una chiave esoterica iniziatica
è una figura importantissima, meglio, un simbolo
centrale. La Rosa nella quale ogni petalo è indistinto
l'uno dall'altro, mentre Dante è ancora
lontano. Man mano che egli si avvicina, non contempla
più soltanto la bellezza di questa Rosa, che sarebbe
la forma espressiva di Dio, ma incomincia ad apprezzare i
vari petali, che in apparenza sono identici, ma in
verità ognuno risulta essere diverso
dall'altro.
La Rosa è completa e perfetta proprio perché
non manca nessun petalo, proprio perché ogni petalo
è diverso dall'altro.
Quindi abbiamo una diversità informazionale, un
messaggio individuale ripetibile che però si ingloba
in una unità grazie proprio alla sua differenza. Se ci
fossero due petali uguali, la forma d'onda di quella
Rosa, la forma d'onda di Dio stesso, sarebbe alterata,
non sarebbe più Dio, sarebbe imperfetta.
Questo discorso sembra che ci porti lontano da tutte e due le
parti. Cioè in una chiave epistemologica, dal discorso
prettamente scientifico e dall'altra parte dal discorso
analogico.
Il piano analogico è proprio la modalità, e
ancora un volta un mezzo e non un fine, per entrare sempre
più a percepire questa visione del mondo, questa
visione della vibrazione unica, che si avvicina sempre di
più ad una visione di consapevolezza. E sappiamo, per
ritornare alla Medicina Spagirica, la medicina in generale,
come la consapevolezza, sia il vero momento di guarigione del
paziente.
Dicevo prima che ogni forma, ogni contenuto, è anche
una summa di tutti gli altri contenuti.
Noi abbiamo questa possibilità di vedere come le
informazioni rompano ogni forma di barriera formale che noi
diamo.
Il fegato ha la funzione fegato, ma in sé possiede
anche la vibrazione dell'occhio, la vibrazione
dell'intestino, del cervello e così via.
Certo che a livello analogico l'intestino avrà
una vibrazione, di presenza propria vibratoria, più
massiccia, più grossolana del cervello che il fegato
stesso.
Pensate alla forma dell'intestino e alla forma del
cervello.
Le analogie, devono proprio essere questo mezzo, cioè
sono un'altra automobile per andare a Roma, per
utilizzare l'esempio precedente, uguale, di stessa
dignità, non vuole essere maggiore, di quella della
razionalità. La razionalità è solo la
sorella più giovane, perché appunto si diceva
che nella cultura dell'Umanità è un giovane
acquisto. Ma questo sentiero di consapevolezza lo devono
percorrere insieme.
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