Scuola di Medicina Spagirica
A cura del dipartimento Scientifico della Similia
I lezione del I anno
ETIMOLOGIA ED EPISTEMOLOGIA
Docenti: Dr. Roberto Colautti; Dr. Alberto Rampino; Marco Vittori; Fabio Patruno; Stefano Stefani




Indice della lezione


Indice delle figure


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Domande al docente

4 E   I Sette Archetipi, Funzionalità nelle Ipostasi Divine.

 

SATURNO Saturno
(1° centro sequenza caldaica) Epifisi
(udito, milza, corpo calloso, ossa, epifisi)
RADICE PROFONDA
GIOVE Giove
(2° centro sequenza caldaica) Ipofisi
(labbra, fegato, organi maschili, ipofisi)
RADICE MEDIA
MARTE Marte
(3° centro sequenza caldaica) Tiroide
(cervelletto, organi femminili, cistifellea, tiroide, paratiroide, pericardio e sangue)
BULBO E PRIMA RADICE
SOLE Sole
(4° centro sequenza caldaica) Cuore
(vista, arterie, timo, cuore, iride destra)
COLLETTO E CORTECCIA INTERNA
VENERE Venere
(5° centro sequenza caldaica) Surrenale
(orecchie, reni, controllo idro-salino, surrenali)
FUSTO E CORTECCIA
MERCURIO Mercurio
(6° centro sequenza caldaica) Isole di Langheras
(ghiandole linfatiche del collo, sistema nervoso, pancreas, polmoni, peritoneo, intestino e psiche)
FOGLIE
LUNA Luna
(7° centro sequenza caldaica) Gonadi
(cervello, sfera del mentale, sensibilità, gonadi, stomaco, occhi, iride sinistra)
FIORI E SEMI

Analizziamo ora questi sette simboli uno a uno .
La Croce. La abbiamo già vista trattando i principi e gli elementi. Aggiungeremo come suggestione ulteriore una riflessione sul simbolo nella corrente religione occidentale.
Gesù Cristo Crocifisso (Fisso al centro della Croce). Se è Fissato al Centro della Croce è Fissato nel punto di incrocio. Quindi nel punto ove sono neutralizzate completamente le tensioni tra Maschile e Femminile, il massimo raggiungimento spirituale nella materia, il sommo equilibrio. Infatti in alchimia la croce è il simbolo dei pilastri della creazione; tutto ciò che è "creato" si poggia sui quattro elementi prodotti dall'interazione dei due principi.

Mentre invece il cerchio rappresenta il ciclo, la continua ripetizione di una situazione ma anche uno spazio definito, un ambito.
Quindi un cerchio è già di per sé un individuo.

Il simbolo Sole rappresenta il principale archetipo in relazione con la coscienza.
È infatti un cerchio che ha il suo "fuoco" evidenziato (il punto centrale). Un individuo dotato di volontà e consapevolezza.
Sole


L'archetipo Luna viene rappresentata mediante un cerchio non completo o una porzione di cerchio in cui il centro del cerchio ideale, il cui fuoco, è fuori.
È quindi bene che si sappia che il fuoco o coscienza risiede nel Cuore e non nel cervello.
Luna


La luna oltre ad avere una corrispondenza con il cervello umano inteso come materia grigia è in relazione con la funzione dei nostri quattro ventricoli cerebrali che secernono il liquido cefalo-rachidiano. Tale secrezione è in relazione analogica alle diverse fasi della luna.

Vedremo meglio gli attributi delle quattro fasi lunari nella prossima lezione, per ora interessa la rappresentazione che gli Egizi fecero di tale realtà attraverso una simbolica in stretta relazione con l'acqua. Ci riferiamo ai quattro stagni più o meno tappezzati da fiori acquatici o contornati da vari tipi di piante o animali.

Il primo quarto di luna fu rappresentato da uno stagno ove spuntano tre teste di anatroccoli appena nati.

Stagno ove spuntano tre teste di anatroccoli

Tale geroglifico è un ideogramma e non ha pertanto una pronuncia come i fonogrammi monolitteri, bilitteri, ecc. Compare nella costruzione della parola "nido" nido variante nel geroglifico relativamente recente, il che fa pensare che si possa leggere tale geroglifico come "TzS".


Nei Testi delle Piramidi però si trova come "wn" con il significato di stagno.
Dante usa le quattro paludi con lo stesso significato. Il primo quarto è l'Acheronte, che non è del tutto visibile e non ha confini precisi. Qui la luna secondo Picatrix è più umida che calda. Per Artefio è il fuoco di lampada.
Questo corrisponde al terzo ventricolo cerebrale.

Il secondo quarto di luna fu raffigurato dallo stagno tappezzato da fiori di loto.

stagno tappezzato da fiori di loto

Fu impiegato anche come "Sh".
Per Dante è lo stige che ribolle di calore per opera di coloro che vi sono immersi. Per Picatrix il secondo quarto vede aumentare il calore fino a raggiungere in intensità l'umido che resta uguale. Per Artefio è il fuoco di ceneri.
Questo corrisponde al secondo ventricolo cerebrale.


Il terzo quarto di luna ha avuto come simbolo il gruppo di papiri (Butomus Umbellatis).

Gruppo di papiri


Questo geroglifico si pronuncia "ha" ha.


Per Dante è Flegetonte (sangue bollente), per Picatrix è più caldo che umido e per Artefio è il fuoco di legna.
Questo corrisponde al primo ventricolo cerebrale.


L'ultimo quarto veniva simbolizzato con i seguenti geroglifici la cui traduzione corrente è "canale di dietro".

canale di dietro


Il geroglifico viene impiegato soprattutto per la parola "fine".
Per Dante è il Cocito (freddo di ghiaccio), per Picatrix è freddo e secco e per Artefius è il fuoco freddo.
Questo corrisponde al quarto ventricolo cerebrale.




Se al simbolo della Croce aggiungiamo una Luna al di sotto del braccio verticale della croce otteniamo il simbolo di Saturno. Il lunare collegato con il principio maschile della materialità. La luna è anche la Madre, il cibo, la crescita, ecc. e in questo caso sta al di sotto della croce, ne è dominata. E' il corpo dominato dallo spirito che esegue fedelmente la legge divina nella cristallizzazione.

Saturno
Se la Luna è posta sul braccio orizzontale avremo la crescenza della materia. Giove è infatti l'archetipo che corrisponde con l'espansione della materia. Quando troviamo una persona che soffre di obesità la prima cosa che pensiamo è che la tipologia della persona sia gioviniana o lunare. Vuol dire che per esempio Giove è in eccesso forse perché è Marte (tiroide) che fatica a svolgere le sue funzioni, e si dice quindi che quella forza è in disfunzione. Quindi Giove comunque sia rappresenta la crescenza della materia. Infatti in Astrologia Saturno è considerato il malefico e Giove il benefico della materia. Saturno è paragonato all'anoressia e Giove all'obesità.
Giove


Se al cerchio sottoponiamo una croce otteniamo il simbolo del pianeta Venere, quindi la ciclicità del tempo individuale (cerchio) che sovrasta la croce della materia: un altro benefico (minore) per l'astrologia classica. Nell'antichità il simbolo inverso sembra che corrispondesse a Marte mentre sicuramente da molto tempo esso è il simbolo dell'Antimonio.
Venere    VENERE
Antimonio    ANTIMONIO


Marte è rappresentato oggi da un cerchio dal quale diparte una freccia. È l'atto che sprigiona una forza direzionata all'esterno dall'individuo, una proiezione dell'energia individuale.
Marte

Abbiamo poi Mercurio che è un po' più complesso perché può essere visto in due diversi modi. Esso è dato dall'unione del simbolo di Venere con il simbolo dell'archetipo Lunare "che raccoglie". La croce sottostà al principio di ciclicità e ripetitività ma a sua volta questo ciclo sottostà a ciò che il lunare può raccogliere. Dipende da ciò che il lunare, nel caso dell'essere umano la mente e i sentimenti, può raccogliere. Ecco che un individuo diviene capace di comunicazione, tanto quanto diventa capace di ricevere messaggio. E' in grado di espressione tanto quanto sarà in grado di ricevere messaggi.
Mercurio


* * *
Secondo la concezione alchemica delle Quattro Età dell'Umanità determinate cose sono cambiate nel succedersi delle umanità. Nel nostro corpo oggi le funzioni sono sette, ma tanti autori come Steiner, Gentili, ma anche Platone, ecc. hanno lasciato intendere chiaramente, che l'umanità non è sempre stata strutturata così.
Evidentemente è successo qualcosa. I maestri parlano di una catastrofe mondiale. Parlano di un pianeta esploso, di un continente sommerso ...
Per non perderci in vane descrizioni, che del resto noi riteniamo inutili, tratteremo ora i sette pianeti dal punto di vista del suono e della luce.
Il suono, per esempio, segue la legge del Papiro di Petamon:
Io sono l'Uno che diventa Due, che diventa Quattro, che diventa Otto e tuttavia sono pur sempre l'UNO.
Nella suddivisione del raggio luminoso in frequenze (per esempio con il prisma o con l'arcobaleno) noi abbiamo sette frequenze. Possiamo quindi tracciare una prima differenza tra quello che è la Luce e quello che è il Suono.
Inoltre:

In principio è il verbo
il verbo è presso Dio
il verbo è Dio.


Solo oltre troviamo che con il suono viene creata la luce:

Dio disse: "sia la luce" ... e la luce fu.

Pitagora, attraverso l'uso del monocordo, insegnava appunto che spazio e tempo sono condizioni reciproche inversamente proporzionali.
Se analizziamo il suono prodotto da una corda vibrante (monocordo di Pitagora e cordofoni in genere), da una colonna d'aria (strumenti aerofoni) o dalla voce, vedremo che presenta sempre uno "spettro" fisso di frequenze concomitanti.

Nella suddetta tavola sono indicati appunto questi suoni armonici nel loro apparire. Quando si produce un'interruzione del moto vibratorio per esempio di una corda in un certo punto le frequenze aumentano di numero in modo inversamente proporzionale alla lunghezza della corda vibrante:
+ lunghezza = - moti vibratori
- lunghezza = + moti vibratori

Quindi dimezzando la lunghezza otterremo il raddoppio delle frequenze, se ne riduco la lunghezza di un terzo avrò la quinta e così via si trovano tutti i rapporti matematici che Pitagora insegnava con l'uso del monocordo. Se anziché bloccare il movimento della corda appoggiassimo delicatamente il dito creando un "nodo" nella vibrazione in un punto che corrisponde ad una frazione perfetta della corda ne uscirà un suono armonico.
La formula che esce dall'osservazione del monocordo è
L : x = n°Hz * x
dove L = Lunghezza della corda
n°Hz = numero di movimenti al secondo
infatti per esempio se una corda di un metro produce una frequenza di 20Hz
una corda di mezzo metro produrrà una frequenza di 40Hz
ovvero:
1m. : 1 = 20Hz * 1
1m. : 2 = 20Hz * 2
ovvero "lo spazio è inversamente proporzionale al tempo".

Nella tabella che segue vengono sintetizzati tutti gli archetipi con le segnature dei suoni armonici.

SATURNO 1    UNITÀ
Quando la lunghezza viene divisa per 1 abbiamo la fondamentale con una certa lunghezza avremo un certo numero di movimenti al secondo (es. 16Hz).
SATURNO 2    DUALITÀ     SOLFO
Quando la lunghezza viene divisa per 2 abbiamo l'ottava e il numero di movimenti al secondo raddoppia (es. 16*2=32).
VENERE 1     MERCURIO
Quando la lunghezza viene divisa per 3 abbiamo la quinta (della seconda ottava) e il numero di movimenti al secondo triplica (es. 16*3=48).
SATURNO 3    TERRA    SALE
Quando la lunghezza viene divisa per 4 abbiamo la terza ottava e il numero di movimenti al secondo quadruplica (es. 16*4=64).
MARTE 1    FUOCO
Quando la lunghezza viene divisa per 5 abbiamo la terza (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per cinque (es. 16*5=80).
VENERE 2    ACQUA
Quando la lunghezza viene divisa per 6 abbiamo la quinta (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sei (es. 16*6=96).
LUNA 1    ARIA
Quando la lunghezza viene divisa per 7 abbiamo la settima (della terza ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sette (es. 16*7=112).
SATURNO4    QUINTESSENZA    SATURNO (CALDAICA)
Quando la lunghezza viene divisa per 8 abbiamo la quarta ottava e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per otto (es. 16*8=128).
GIOVE 1            GIOVE
Quando la lunghezza viene divisa per 9 abbiamo la seconda (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per nove (es. 16*9=144).
MARTE 2           MARTE
Quando la lunghezza viene divisa per 10 abbiamo la terza (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per dieci (es. 16*10=160).
SOLE 1            SOLE
Quando la lunghezza viene divisa per 11 abbiamo la quarta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per undici (es. 16*11=176).
VENERE 3            VENERE
Quando la lunghezza viene divisa per 12 abbiamo la quinta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per dodici (es. 16*12=192).
MERCURIO 1            MERCURIO
Quando la lunghezza viene divisa per 13 abbiamo la sesta (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per tredici (es. 16*13=208).
LUNA 2            LUNA
Quando la lunghezza viene divisa per 14 abbiamo la settima (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per quattordici (es. 16*14=224).
???            ???
Quando la lunghezza viene divisa per 15 abbiamo la settima maggiore (della quarta ottava) e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per quindici (es. 16*15=240).
SATURNO 5
Quando la lunghezza viene divisa per 16 abbiamo la quinta ottava e il numero di movimenti al secondo è moltiplicato per sedici (es. 16*16=256).

* * *



Goethe nella teoria del colore dice che: "l'occhio nasce alla Luce per la Luce". E quindi nasce per (causa del-) -la Luce e se c'è la Luce. Al buio l'occhio in quanto tale non si forma; resta l'unico nervo scoperto del corpo e fornisce l'occasione di studiare il comportamento dell'apparato neurologico all'esterno del corpo. Quindi, evidentemente, se la luce modifica le sue condizioni, l'occhio modifica necessariamente le proprie.

Consigliamo la lettura del capitolo X del "Manuale di Astrologia Egizia" Kemi.

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